La stessa disponibilità non si può riscontrare nei suoi contemporanei, persino i genitori per timore dei farisei, per timore del giudizio dei propri amici e vicini, scaricano su di lui la responsabilità di testimoniare quanto è accaduto.
Ma la certezza di quel ragazzo per quello che ha incontrato è incrollabile. Non teme di testimoniare quanto è accaduto. Non ha un giudizio definito con tutti i nessi causa effetto. Sa solo che ora ci vede, sa solo che quell’uomo ha cambiato per sempre la sua vita e questo testimonia.
Nulla può l’invidia di sacerdoti e farisei, nulla può il tentativo di discredito nei suoi confronti perché lui è così certo che nulla può mutare questa certezza.
Testo completo: 20160306 IV Quaresima