Io confesso

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Non solo lo scontro tra bianchi e neri, non solo la storia di un uomo che sembra innocente che sta per essere giustificato in Texas, non solo un pastore luterano che improvvisamente sembra conoscere la verità, non solo un avvocato disposto a credere e lottare fino all’ultimo per il suo cliente.

La cosa che forse però più colpisce la nostra umanità mediatica è la tensione che si percepisce nei comportamenti opposti delle due famiglie in gioco. La spettacolarità non caratterizza la famiglia del condannato e, anche quando potrebbe prendere il possesso dei comportamenti quotidiani, questa famiglia non si lascia ingannare. Lo stesso non si può dire dell’altra famiglia schiacciata letteralmente dal sensazionalismo che nel tempo fa perdere l’orizzonte del dramma che si sta consumando.

Libro tranquillo, in cui non mancano colpi di scena ma che lascia al lettore attento un interessante scorcio rispetto alla spettacolarizzazione della giustizia in cui viviamo.

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paternità…

devi lasciarti andare: tutto si compie ora
PADRE

Claudio Chieffo
Tu non sapevi ancora come ti avrei chiamato
il volto che ti ho dato, la vita che hai vissuto:
tu non sapevi ancora, tu non sapevi ancora.

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Resta un grido…

slava me fons pietatis

« Rex tremendae maiestatis, qui salvandos salvas gratis, salva me, fons pietatis. »

« Re di tremenda maestà, tu che salvi per tua grazia, salva me, o fonte di pietà. »

Cosa dire… Nelle prime note si nota la forza del giorno del giudizio e la maestà di Dio. Ad un certo punto ci si può accorgere della propria sproporzione di fronte alla grandezza di Dio. Il sentimento di fronte a questa sproporzione può essere quello della disperazione, dell’assenza di speranza e della paura totale… Oppure, anche all’ultimo momento, come in un sussurro, con umiltà può emergere un grido: “salva me, fons pietatis”.

Questo grido può venire in ogni momento, ma perchè attendere e non chiederlo in ogni nostra giornata?

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Paternità tecnologica…

I ACQUIRED my first piece of baby-related technology two months ago, just a few hours after the birth of my son. My wife, baby and I were all still in the hospital, and the baby — who looked a bit less confused than my wife and I about this new state of affairs — seemed to need help getting to sleep. After a bit of trial and error, I found that he appeared to be comforted by a gentle, continuous shushing sound near his ear. But how long could I keep shushing? Wasn’t there some easier way?

I then did what everyone of a certain age does when looking for a quick fix to a difficult problem: I pulled out my phone.

A version of this article (By FARHAD MANJOO) appeared in print on November 25, 2010, on page D7 of the New York edition.

Son passati un’anno e mezzo dall’uscita di quell’articolo e in effetti sempre di più la maternità e la paternità diventano tecnologiche. Tecnologiche nella loro realizzazione ma nessuna tecnologia potrà togliere il bello e il necessario di un rapporto educativo con i ragazzi.

Come sempre la tecnologia è aiuto alla vita non sostituzione. Talvolta ci sorprendiamo a pensare che un domani la tecnologia ci porterà a non fare più fatica. Quello che però vediamo emergere sempre di più è la fatica di relazioni “normali” e “serie”.

La tecnologia utile e bella ci consegna il tempo delle relazioni che siamo chiamati a custodire.

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Il ricatto

Romanzo - Il ricatto (2009) di John Grisham PDF Ita

Lettura sicuramente più leggera e meno impegnata di quella presentata qualche giorno fa…

Il libro tratta delle disavventure della vita e in modo un po’ originale ci sottolinea come nella vita, prima o poi, le nostre azioni segnano e condizionano il nostro futuro.

Per il protagonista questo è evidente fin dalle prime pagine del libro in cui il suo passato influisce pesantemente sul suo presente. La vita però può continuare e, nonostante possa sembrare impossibile continuare la caratteristica del nostro avvocato e proprio quella di non darsi per vinto.

L’epilogo ci insegna che in ogni istante possiamo giocarci al meglio non smettendo mai di reagire a quello che ci accade e che in questa reazione abbiamo sempre bisogno di qualcuno che stia con noi. Tuttavia, non come nella falsità cinematografica che spesso ci illude, tutto ciò che ci accade segna il nostro destino.

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Un anno dopo…

 

Un anno dopo sembra che non si parli più molto dello tsunami con annesso terremoto, o viceversa. Eppure anche nell’efficiente giappone non è ancora stato completamente assorbito l’esito di quei giorni.

Esattamente un’anno fa quegli eventi che hanno segnato la politica energetica mondiale.

Anche tra di noi tanti si son ritrovati a parlare di temi energetici salvo poi far ricadere poco dopo tutto nell’oblio del tempo…

Fukushima a parte vien da pensare che spesso la nostra vita sia una reazione alle urgenze del momento, dimenticate appena cessano di essere tali. Il rischio è che questo tempo di Quaresima abbia lo stesso tenore, sia cioè vissuto con tranquillità perchè quello che ci comunica non è più per noi un’urgenza… Succede?

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