«Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».

VI domenica di Avvento – Ritiro III elementare

Con l’annuncio a Maria, oggi, domenica che precede il Natale ed ultima d’Avvento, la Chiesa tutti gli anni suggerisce a noi di guardare a Lei nel momento in cui l’angelo annuncia ciò che sta per succedere.

Proviamo ad immaginare che cosa può essere successo a questa donna…

Noi oggi abbiamo una famiglia, dei genitori… eppure provate a pensare se quando vi vien chiesto di far qualcosa, di aiutare in casa, di studiare… se è così semplice dire di sì, e ancora se dopo aver detto di sì è così semplice farlo. È vero che siete ancora piccoli ma sicuramente potete accorgervi già della fatica che si fa quando si riceve un compito. Questa è un esperienza ben diversa dal gioco che però crescendo diventa importante.

Ora Maria era un po’ più grande di voi, però le è stato affidato un compito enorme. Pensate se qualcuno di voi ha una sorella alle medie cosa sarebbe per lei diventare la mamma di Dio! Non è che fosse molto più naturale 2000 anni fa, anzi. Oggi diremmo che è matta e la ricovereremmo in ospedale, allora ti avrebbero uccisa. E come se non bastasse voi come immaginate l’intervento di un angelo? Se a te oggi apparisse un Angelo cosa faresti, ti metteresti a parlare con lui o scapperesti?

Ecco, Maria invece è rimasta lì, non si è mossa, ha deciso di fare come l’angelo le aveva detto e di continuare a farlo per tutta la sua vita. È stata fedele a quella piccola parola che l’angelo le ha detto per tutti i suoi giorni. Pensate quanto invece è difficile per noi. Noi facciamo fatica, per esempio quando i nostri genitori ci dicono qualcosa, a non dimenticarci di qualcosa da fare lungo la giornata. Lei c’è riuscita lungo tutta la vita.

Teniamo allora questo primo punto. La fiducia in Dio che ha avuto Maria cambia tutta la vita: il bambino che la settimana prossima nasce cambia tutta la nostra vita.

Per aiutarci a ricordare che cos’è il Natale e che cosa sta succedendo attorno a noi la tradizione ci ha consegnato la realizzazione nelle nostre case e chiese del presepio. Se entrate in casa del don potete accorgervi chiaramente di questo. Provate a chiederglielo dopo quando lo vedete.

Il presepio nasce a Greccio per opera di San Francesco, in particolare stiamo parlando del presepio vivente. In quei giorni infatti Papa Onorio III aveva vietato la visita ai luoghi Santi per non versare il tributo per la visita ai Saraceni. Francesco però qualche anno dopo nella città di Greccio nel 1223 vuole vivere un Natale speciale, un Natale in cui la gente possa davvero toccare con mano quello che è successo duemila anni fa in quel paesino in Israele. Presepe viene dal termine latino “praesepe” che significa mangiatoia. Francesco era così triste di non potersi recare sui veri luoghi santi da mettere sotto sopra un paese e realizzare la sua rappresentazione. Pensate a come desiderava vedere quello che i pastori hanno visto. Come voleva rendersi conto di quello che avevano provato. Per te in casa tua è così? Hai trovato posto e tempo per il presepio? Sei riuscito ad aiutare i tuoi genitori a farlo. Proprio per questo è stato importante questa mattina a Messa portare quella piccola statuetta di Gesù che la notte di Natale metterete sul vostro presepio perché fosse benedetta. È il gesto semplice che dice quanto per te è importante aver fatto il presepio.

Vedete tornando a casa allora ciascuno di noi deve sentirsi particolarmente coinvolto nella preparazione di questo perché non è un semplice ornamento, qualcosa che si fa a Natale analogo al costume che si mette a Carnevale. Il presepio è proprio un nostro impegno nel Natale che arriva.

Il secondo impegno è tra di noi, è nell’amicizia con quelli che abbiamo accanto che deve diventare aiuto per attendere il Natale. Per voi così piccoli l’aiuto è a giocar bene, ad accogliere Gesù che sta per arrivare nelle cose semplici di tutti i giorni.

Il lavoro di catechismo che fate con le vostre catechiste e con i vostri amici è una bella occasione. È l’occasione per cominciare a capire cosa vuol dire aiutarci tra di noi davvero e allo stesso tempo è l’occasione per accorgerci di quanto sono belle le cose che abbiamo intorno. Pensa tu arrivi qui e trovi intorno a te tanti amici. Non è forse una delle cose più belle che hai oggi?

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