solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce

III domenica di Avvento – Ritiro V elementare e “peccato originale”

L’Avvento è il tempo, per noi di sei settimane, che ci prepara al Natale. Il Natale è un’occasione molto semplice, è Dio che diventa bambino tra di noi. Pensate a che idea avete di Dio, che cosa fa tutti i giorni per voi… Il 25 dicembre Dio si fa bambino, Lui che fa il cielo e tutte le cose che la mattina quando apri gli occhi trovi intorno a te diventa ancora una volta più piccolo e semplice di te. Quanti di voi hanno fratelli? Chi li ha piccoli pensa: “Quanto sono fortunato io che faccio le cose da grande?” e chi invece li ha grandi non desidera forse arrivare velocemente a quell’età? E Dio, colui che è più grande di tutti noi diventa così piccolo da dover tornare ad avere una mamma e a non poter fare più nulla sena chiedere a lei, semplice donna che aveva messo al mondo Dio. Capite quanto il Natale è davvero una novità e non una cosa scontata? Noi ogni anno ci dimentichiamo quanto questo giorno sia speciale, o meglio spesso ce lo ricordiamo per le vacanze e per i regali… Ma la Chiesa, per rimediare a questa nostra distrazione, ci aiuta ripetendo ogni anno questo tempo d’Avvento e il nostro impegno deve essere quello di tenere, ogni anno, quella domanda o quella curiosità che ci permette, via via nella vita, di arrivare a conoscere un po’ di più questo bambino che viene tra di noi.

“solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce”

Gv 5,35

Questo versetto del Vangelo di oggi ci aiuta ad entrare nel tema, inserito nel vostro cammino di catechismo, che vogliamo trattare oggi: il peccato originale. Che cosa ci dice dunque questa frase? Sembra difficile per noi ma in realtà può essere vista in modo molto più semplice. Quando nella tua vita hai potuto capire, un po’ di più, che Dio ti voleva bene? Sei stato contento di qualcosa è ti sei accorto che era un grande regalo e tu non avevi fatto granché per averlo? Pensa agli amici con cui sei a scuola o con cui ti ritrovi a giocare, è proprio una fortuna averli… è proprio una fortuna che il mondo sia così bello e quando sei in montagna vedi paesaggi bellissimi da scalare o quando sei al mare puoi immergerti nell’azzurro sconfinato. Pensa… tutto questo è proprio un gran regalo ed è fatto proprio bene… Quando ci accorgiamo di questo, quando le nostre giornate sono cosi belle e liete come quando riceviamo un regalo dalle persone care… è in queste occasioni che possiamo capire un po’ di più cos’è rallegrarsi alla Sua luce. È con la semplicità di un bambino di dieci anni esser felice per le cose belle che abbiamo intorno. Proviamo a farlo, proviamo a tenere lo spunto di questo Avvento proprio su questo, proprio sullo stupore per le cose belle che ci sono date.

Perché ogni goccia del mare la versi Tu,

ogni raggio di sole l’accendi Tu,

e l’azzurro del cielo sopra la città,

è il pennello di Dio che lo colorerà.

Cristina Pieraccini “Ogni goccia del Mare”

Vedete, questa canzone che abbiamo ascoltato ci aiuta a capire un po’ di più quello che abbiamo detto fino ad ora, perché le due strofe, se siete stati attenti, dicono due cose molto diverse. Nella prima il bambino crede di poter fare tutto da solo e nella seconda capisce che ha bisogno di un’aiuto e tutto diventa più bello. Noi infatti siamo così, siamo molto simili alla prima strofa. Pensiamo di far le cose da soli, di essere già bravi, di non aver bisogno di Dio in nessun momento e di poter essere felici anche senza di Lui. Questa è la luce di cui abbiamo parlato prima che lentamente si spegne e questo è quello che è successo anche nel racconto della Genesi, in particolare Genesi 3. Vedete, chi sono Adamo ed Eva? Sono un uomo e una donna, persone qualunque, un po’ nostri rappresentanti che ci fanno vedere quali sono gli errori dell’uomo? Qual è infatti l’errore iniziale, chi per primo si è dimenticato di Dio?

La famosa mela di Adamo. Per la verità noi pensiamo alla mela ma la Bibbia parla di un generico frutto. E il problema non è tanto dell’uomo Adamo di migliaia di anni fa ma il suo nome ci ricorda una cosa molto semplice. Noi siamo come Adamo, che infatti vuol dire uomo, uomini, uomo primordiale, e come lui possiamo sbagliare. Il problema non è tanto se mangiamo una mela, cosa che credo faccia ciascuno di voi, ma se disobbediamo continuamente a Dio. Ecco allora che Genesi 3 con Adamo ed Eva è un racconto che parla a ciascuno di noi: noi piccoli Adamo e piccole Eva.

Ma guardiamo allora a questo racconto e cerchiamo di capire, oltre alla storiella, cosa significa per noi. Dio qualche pagina prima aveva donato all’uomo tutto il creato, tutte le bellezze della terra, aveva creato la donna perché facesse compagnia all’uomo, solo una cosa aveva chiesto: “non mangiate i frutti di quell’albero”. Tutto procedeva bene, l’uomo era contento, viveva in armonia con la natura ed era felice. Dio era amico dell’uomo e passeggiava con lui nel grande giardino che aveva creato.

Ma allora cosa succede? Appare il serpente… il serpente per gli israeliti e i popoli dell’antichità era animale che richiamava il contesto magico e di immortalità, pensate all’impressione che poteva fare all’uomo antico il cambio della pelle. Il serpente è anche uno dei simboli dell’astuzia. Guardiamo però come convince la donna a mangiare del famoso albero… Come sono i frutti? Belli, buoni ,invitanti… Dio perché non te li fa mangiare? Perché vuole tenere qualcosa per se e non è vero che vuol davvero bene all’uomo… Vedete il peccato dell’uomo ha qualche caratteristica che possiamo riconoscere anche noi…

Sir Hiss e l’inganno

Robin Hood, Walt Disney

Il famoso serpente della Walt Disney aiuta Giovanni a perseverare nel male consigliandolo e facendogli sembrare il male la condizione di vita più bella. Vedete questo può succedere anche a noi, pensate ai compiti che dobbiamo fare ogni giorno e ai giochi, pensate a quando dobbiamo smettere di giocare per aiutare i nostri genitori.

Il Gatto e la Volpe

Pinocchio, Collodi in Walt Disney

Anche Pinocchio, come noi tutti i giorni, si lascia ingannare. Meglio passare il tempo giocando spensierato, diventando ricco, potendo fare quello che si vuole… salvo poi accorgersi che così la vita non è poi davvero bella. Pensate alla televisione, pensate alle pubblicità, spesso intorno a noi riceviamo messaggi e testimonianze che sono contrari alla fede. Il mondo è ancora oggi come ci racconta la Genesi, e i serpenti sono oggi tanti.

L’uomo nel racconto si scopre nudo e deve iniziare a lavorare, cioè l’uomo scopre che l’illusione che gli aveva dato il serpente è davvero falsa. Noi non possiamo essere come Dio, non succederà mai. Dio ci ha creati non perché fossimo come lui ma perché fossimo suoi amici. Anche oggi resta la tentazione di voler essere Dio. Pensate a tutti i giochi in cui uno di voi vuol comandare, pensate a tutti i videogiochi in cui si diventa padroni del mondo. Dio nel racconto esce a cercare l’uomo, perché anche se noi continuiamo a sbagliare Dio non si dimentica di noi. Anche oggi questo per noi succede, in tutti i nostri errori, nella confessione che è il sacramento in cui Dio, ancora una volta, viene a cercarci. Il nostro compito in questo allora è proprio molto semplice, dobbiamo semplicemente lasciarci trovare.

Vedete, anche la cacciata dell’uomo dall’eden assume un nuovo significato, non Dio che non ci vuole più vedere ma che, visto che non siamo capaci di usare bene quello che ci dà ci protegge, ci da le cose poco per volta e prima che facciamo errori troppo grandi ci permette di tornare da lui per essere perdonati.

L’Avvento allora per noi può essere il tempo in cui capire un po’ di più tutto questo per far si che il serpente non ci trovi oggi così impreparati e sprovveduti. Non è facile perché come abbiamo visto il peccato si presenta bello e conveniente, salvo poi un attimo dopo fregarti. Noi infatti ci accordiamo subito dell’errore fatto e del peccato, ma purtroppo sempre un attimo dopo. Dio ci aspetta e ci perdona ma ci dice anche: vai e cerca di non sbagliare più.

Qui si apre l’ultima sottolineatura per il nostro avvento… secondo te è più amico Dio o più amico il serpente? Perché e in che cosa vedi la differenza? Anche per noi oggi è possibile essere amici volendoci davvero bene come ce ne vuole Dio o tentandoci ed ingannandoci come il serpente. Usiamo l’avvento per migliorare in questo.

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