Pinta o Titanic?

V domenica di Quaresima – Ritiro di III elementare

Quello che traspare dalla pagina di Vangelo di questa domenica è l’amicizia che lega Gesù a Lazzaro. Lui infatti era uno dei suoi migliori amici tanto che la notizia della sua morte fa piangere Gesù stesso.

Gesù ha particolare cura per i suoi amici, non manca in un altro brano di ricordarci che:

Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa ciò che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udito dal Padre mio.

Gv 15

Noi altro non siamo che la prosecuzione storica di questo rapporto iniziato migliaia di anni fa. Anche per noi dice questo e ci chiama a se in un rapporto unico con lui.

L’amicizia per lui arriva fino a dare completamente la vita e questo è il mistero della Pasqua.

Nessuno ha amore più grande di questo: dare la propria vita per i suoi amici.

Gv 15

Noi siamo chiamati a seguirlo, innanzitutto in quello che succede a lui. Maria in questo ci è prima testimone perchè la ritorviamo sotto la croce dove è stata portata dall’amore per il figlio. Gesù muore sulla croce per salvarci ma questo cosa vuol dire oggi nelle nostre giornate? Vale ancora? La sua morte è servita?

Occorre allora fare il passo di fidarci di lui. Maria e Marta si fidano e anche nella condizione che sembra senza speranza del fratello morto riconoscono la signoria di Gesù e senza timore la affermano e lo cercano. E questa loro professione di fede viene “ricompensata”.

Lo stesso Gesù non scorda però di ricordarci come anche lui debba affidarsi al Padre per compiere il miracolo della risurrezione del suo amico.

Che differenza c’è secondo voi tra la Pinta e il Titanic?

La vita può essere vissuta con uno sguardo attento alla ricerca di qualcosa oppure come celebrazione della propria bravura.

Per me per te per lui per noi

Che navighiamo per lo stesso mare

Accompagnati dallo stesso cielo

Guardando di lontano l’orizzonte

Gridiamo: TERRA!

C’era una volta il titanic – Cristina Piraccini

Questi ultimi tempi che ci portano alla Pasqua possano essere l’occasione per guadagnare la stessa fede di Marta e Maria che si affida in ogni circostanza pronta a gridare: TERRA!

L’ho pensato anch’io, Capitano,
che non dovevo venire,
ma mi hai portato lontano
fino a dentro il mio cuore,
a quest’odore di terra
che ora viene dal mare, da amare…

Capitano – Claudio Chieffo

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